Egregio professore,
Ho letto l’intervista da lei rilasciata in merito alla
scoperta definita di “fanta archeologia” della presunta
tomba di Gesù di Nazaret.
Concordo pienamente con Lei sugli evidenti fini
mediatici e sensazionalistici (con conseguente ritorno
in termini commerciali) sia della notizia della scoperta
(per altro non recente) che dell’annunciata
realizzazione cinematografica di un documentario.
Innanzitutto, mi presento, non per sfoggiare titoli
accademici che non ho, ma semplicemente per darle modo
di cogliere il motivo e il senso di questa mia.
Mi chiamo Giancarlo Tranfo e sono
l’autore di una ricerca storica (mi autorizza a
definirla tale anche se la mia storia non collima con la
sua?) o pseudo storica come lei preferisce, sul
personaggio di Gesù di Nazaret e sulla nascita del
cristianesimo (il mio lavoro è consultabile al sito web
www.yeshua.it).
Per farle, poi, ben comprendere la portata dell’abisso
ideologico posto tra me, studioso dilettante, e lei,
stimato professore dai titoli roboanti, le accenno al
percorso storico e culturale (scusi, pseudoculturale)
che mi porta a ritenere “fantascientifica” la scoperta,
esprimendo quindi un giudizio finale conforme al suo
(quale onore…).
Partiamo dalla fine: la scoperta secondo me non è
attendibile perché non è mai esistito un Gesù figlio di
Giuseppe e Maria ma sono esistiti, semmai, combattenti
messianisti, ai quali veniva riconosciuta dal popolo
ebraico dignità profetica e regale, che, nel nome della
legge mosaica, spesero la propria vita per combattere
contro Roma e riscattare la propria libertà!
Uno di questi (che fu poi usato come controfigura
storica nella costruzione del mito di Gesù di Nazaret,
una volta ripulito dalla matrice storica giudaico
eversiva), fu il figlio primogenito di Giuda il Galileo,
discendente davidico e fondatore della setta degli
zeloti.
A parlarci di Giuda e dei suoi figli è Flavio Giuseppe
ed è grazie a lui che ci accorgiamo che i fratelli del
“messia” ribelle avevano gli stessi identici nomi degli
apostoli (strano…vero?).
Il resto del mito di Gesù di Nazaret, viene
dall’assemblaggio (evidentissimo) della figura di questo
“re che non regnò” con gli archetipi appartenenti agli
antichi culti misterici (dallo zoroastrismo e dal
mitraismo al culto di Iside/Osiride/Horus, dai misteri
dionisiaci a quelli eleusini, dal culto di Soter a
quello di Attis ecc. ecc.), con le filosofie spirituali
di stampo ellenistico (Platone, Pitagora ecc.): il
tutto calato in un “minestrone” sincretico conciliato in
un “unicum” reso a tutti i costi armonico, coerente e
credibile dall’impostazione letteralista della cultura
farisaica di Paolo di Tarso, dal suo immaginario
teosofico e dalla zelante opera di “costruzione mirata”
e “demolizione censoria” di “tutto ciò che non quadrava”
(leggi eresie) da parte dei ”padri della chiesa” nei
primi secoli.
Abbandoniamo “la coda” del discorso e torniamo alla
“testa”.
In passato ero un fervente cattolico con il pallino
dello studio storico. Anni fa, indignato per le
blasfemie provenienti dall’ambiente dello scetticismo
laico, decisi di addentrarmi nello studio delle antiche
fonti e dei più significativi riscontri di archeologia
cristiana, allo scopo di realizzare una ricerca tesa a
confermare la storicità del Gesù dei vangeli.
Con infinita delusione, mi resi presto conto che più
cercavo riscontri alle mie aspettative, più mi
imbattevo nella fragilità delle argomentazioni storiche
a sostegno della storicità di Gesù, sostenute
dall’ambiente accademico del quale Lei fa parte nonché
dagli apologisti cristiani di tutti i tempi.
Senza entrare a fondo nella mia ricerca (se vuole…
divertirsi è a portata di mano), Le rammento (perché
tanto già lo sa) che:
1) non sono “storia” i vangeli in quanto narrano vicende
terribilmente inconciliabili tra loro.
Non ci crede?
Bene.
Un austrolopiteco sottoculturato come me, può
permettersi di suggerirle un esercizio dal “banco degli
asini” in fondo alla classe?
Provi a conciliare tra loro i seguenti passi
neotestamentari:
- Mt. 3 : 13 -17 + Mr. 1 : 9 -11 + Gv. 1 : 29 -
34 + 3 : 25 - 30
con: Mt. 11 : 2 -3 + Lc. 7 : 18 -20
- Mt. 26 : 32 + 28 : 7, 10, 16 + Mr. 14 : 28 +
16 : 7
con: Mr. 16 : 15, 20 + At. 1 : 4
-Mt. 10 : 21 - 23
con: Mt. 16 : 21 + Mr. 9 : 30 - 32 + 12 : 10
- Mr. 15 : 24 - 25
con: Gv. 19 : 14
- Mt. 28 : 1 + Mr. 16 : 1 - 2
con: Gv. 20 : 1
- Mr. 16 : 5
con: Mt. 28 : 2 - 4 + Gv. 20 : 11 – 12
Se ci riuscirà mi leverò il cappello, mi inchinerò e la
ossequierò fino a che avrò vita!
2) è, invece, storia IL SILENZIO dei quaranta e più
storici del tempo (primo tra tutti Flavio Giuseppe) che
pur avendo assistito (loro o i loro padri) agli
straordinari miracoli del vostro Gesù, non ne hanno
fatto cenno alcuno: erano ciechi o non c’era niente da
vedere e riportare…?
Pare che nessuno abbia visto nemmeno strane stelle
comete, straordinarie resurrezioni o spaventosi
terremoti con epicentro il Golgota e conseguenti
eclissi.
Certo è molto strano se pensiamo che storici come Filone
d’Alessandria o Giusto di Tiberiade, che avrebbero
potuto inciampare con le vesti di Gesù di Nazaret, non
abbiano notato nulla…
3) non esiste un solo riscontro archeologico, degno di
essere considerato tale, a conferma della storicità di
Gesù.
Le risparmio l’elenco (tanto conosce anche quello…)
degli improbabili reperti provenienti da scavi e di
quelli (più o meno riconosciuti come storici dal
vaticano) passati di mano in mano nei secoli (detti
reliquie).
Non le parlo, dunque, della lancia di Longino, del velo
della Veronica, delle pietre che compongono la casa di
Loreto, dell’urna di Giacomo, dei frammenti di legno
della croce con i quali è stato calcolato che se ne
possono costruire circa una trentina e di tutte le altre
centinaia di “bufale” (perfino il santo prepuzio!!!)
sulle quali si fonda la vostra …”scienza” (sic!).
Mi soffermo soltanto su quello che fu per secoli
l’oggetto più venerato dai fedeli in quanto considerato
prova autentica della storicità della passione e del
martirio di Cristo: la sindone.
La datazione inconfutabilmente espressa dalla prova del
carbonio 14 ha posto la parola “fine” su ogni vostra
speranza!
Un discorso a parte andrebbe fatto per i ritrovamenti di
Qumran e Nag Hammadi che vi sono caduti sulla testa come
docce gelate (avreste fatto carte false per ricacciarli
sotto terra…) e sui quali vi siete affannati (come padre
de Vaux insegna), attraverso le vostre commissioni di
studio, a stendere un improbabile velo di
tranquillizzante “normalizzazione” facendo passare per
pazzo chiunque avesse visto, in tali documenti,… quello
che c’era effettivamente da vedere (leggi R. H.
Eisenmann)
C’è dell’altro?
Non mi sembra. Se mi sbaglio me lo rammenti.
Potrei continuare per ore, visto che la mia confutazione
“pseudo storica” stampata su carta occupa circa 400
pagine… ma mi fermo qui.
Ora, egregio Professore, tutto ciò premesso, mi consenta
di citare un passo della sua intervista:
“Sì!
In passato si ritenne di aver trovato l’Arca di Noè,
altre scoperte così ... “fantasmagoriche” ... Io credo
che il fenomeno vada inquadrato nel momento storico, no?
Ora è il momento dei grandi “scoop”, delle grandi
ricostruzioni, restituzioni pseudo-storiche, ma si
tratta di fanta-archeologia! Questo fenomeno di dire
altro rispetto alla verità storica, è un fenomeno che
incomincia con il cristianesimo, praticamente. Quindi,
dobbiamo abituarci a queste false scoperte, a queste
false notizie ...”
Mi sa dire, per cortesia, a quale “verità storica” si
riferisce parlando del suo cristianesimo?
Quali sono, invece, le “false notizie” e le
“restituzioni pseudo storiche” considerate “altro”
rispetto alla sua “verità storica”?
Egregio Professore, il “fenomeno
di dire altro rispetto alla verità storica”
non “incomincia con
il cristianesimo”.
Diciamo che è più corretto rovesciare questo periodo: il
(vostro) cristianesimo incomincia con la pretesa di
santa romana chiesa di dire altro rispetto alla verità
storica, per poi distruggere con ogni mezzo tutto ciò
che non “faceva quadrato” con quanto essa andava
costruendo!
Egregio professore, se lei avesse parlato di “fede”
nessuno avrebbe potuto dirle niente in quanto chiunque è
libero di credere a ciò che vuole: si può credere a
Cappuccetto rosso come a Pinocchio purchè si abbia il
buon gusto di non parlare di storicità di questi
personaggi.
Lei invece, non solo considera “storia” incontestabile
la sua, ma denigra quella degli altri definendola
“pseudo storia”.
Benissimo, scendiamo dal piano della “fede” a quello
della “storia” e sentiamo quali prove può esibire a
sostegno delle sue “verità”!
Non voglio, infatti, mancare di rispetto alla sua
straordinaria preparazione, ma devo rammentarle che
quando si parla di “verità storiche” si deve anche
essere pronti a dimostrarne la fondatezza abbandonando i
modelli fideistici ed accostandosi a quelli della
metodologia scientifica..
In tal senso, può fornirmi, per favore, UNA SOLA PROVA
seria dell’esistenza storica del suo Gesù di Nazaret tra
quelle a sua disposizione che, a giudicare dalla
certezza che ostenta, dovrebbero essere migliaia?
Me ne lanci una (una qualsiasi) con distacco, come
farebbe con un “osso al cane”, e vedrà che finirò di
abbaiare.
Immagino che Lei pensi “ma chi se ne importa se uno
sconosciuto abbaia, tanto, diversamente da me non ha il
“megafono” della notorietà accademica, quindi anche se
abbaia nessuno lo sente…”.
Se pensa questo, egregio professore, si sbaglia.
Il suo silenzio (del quale sono quasi certo) suonerà
come una tromba assordante in tutto il mondo web dei
siti laici e anticlericali.
Migliaia di persone leggeranno questa mia (avendo io
intenzione di dare ad essa la massima diffusione e il
massimo risalto) e tireranno le loro somme dall’assenza
di una sua risposta.
Il mio sito, sul quale questa mia sarà pubblicata, in
due anni ha ricevuto 77.000 visite, mentre gli altri, ai
quali invierò questa lettera, vantano mailing list con
decine di migliaia di iscritti.
La sa una cosa professore? Alla fine saranno più le
persone che leggeranno questa mia e tireranno le somme
dal suo silenzio che quelle che leggeranno la sua
intervista sulla “pseudo” storia e la fanta archeologia.
Ha mai sentito parlare dello storico Luigi Cascioli?
Sono anni che vi provoca lanciandovi la stessa sfida che
io sto lanciando adesso a lei: avesse mai incontrato un
accidenti di qualcuno che abbia quantomeno tentato di
metterlo a tacere!!!!
Adesso vi ha addirittura trascinato dinnanzi alla corte
europea a Strasburgo dove, a questo punto per forza,
sarete prima o poi chiamati a fornire uno straccio di
prova storica sull’esistenza di Cristo, altrimenti, caro
professore, per voi verranno tempi duri: se Cascioli
otterrà la condanna per abuso della credulità popolare
del parroco del suo paese che ha affermato la storicità
di Cristo sul giornale parrocchiale, quello che ne
conseguirà potrebbe essere per voi disastroso e perfino
la somministrazione dell’eucarestia potrebbe diventare
un atto illecito in quanto fondato sulla pretestuosa
esistenza concreta (il corpo e il sangue) di un
personaggio che una sentenza avente valore di legge
considera mai esistito!
Ecco perché io penso che lei non mi risponderà mai!
Non perché non mi consideri degno (anche se le piacerà
pensare questo) ma perché proprio non saprebbe come
farlo se non citando inutilmente fonti estranee alla
storia e alla scienza quali gli scritti dei padri della
chiesa (dal II- III secolo in poi) o al massimo il
“testimonium Flavii” che è ormai universalmente ritenuto
un falso di Eusebio o, ancora, il passo degli Annali di
Tacito che, seppure lo vogliamo considerare autentico,
non attesta l’esistenza di Cristo se non sul piano del
“sentito dire” ma, casomai, quella di un movimento ad
esso ispirato durante gli anni di Nerone (comunque
lontani da quelli dell’autore)...
Se, invece, dovessi sbagliarmi e un giorno, aprendo le
email (yeshuamail@yeshua.it), dovessi trovare una sua,
mi impegno fin d’ora a dare ad essa la stessa risonanza
che per ora darò a questa mia.
Se poi saprà essere anche convincente fìnirò di
abbaiare… finiremo tutti di abbaiare… e ci
inginocchieremmo dinnanzi al tabernacolo!
Glielo prometto solennemente per me e mi permetto di
farlo anche a nome di tutti coloro che pubblicheranno
questa mia negli spazi web (siti, blog e forum) e nelle
newsletters di loro pertinenza.
La
ossequio.
dott. Giancarlo Tranfo
(pseudo storico a tempo perso)