Yeshua |
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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 15/05/2008
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ALLA RICERCA DEI LIBRI DI THOT- recensione di Laura Qualche tempo fa ho letto un libro straordinario e adesso lo sto rileggendo, perché una volta sola non basta, come i bei film. S'intitola: "Alla ricerca dei Libri di Thot" di Daniela Bortoluzzi, Eremon Edizioni. Ho pensato di segnalarlo in questa sede, perché ritengo si tratti di un testo fondamentale per tutti. Non è un romanzo, ma qualcosa che si potrebbe definire "saggistica" intrigante, nel senso che vengono esaminati e polverizzati dogmi e depistaggi storici, archeologici e religiosi. Credo che ci sia voluto molto coraggio a scrivere questo libro-denuncia e per questo meriti di essere recensito anche in un sito come questo, che di coraggio ne ha da vendere!
Laura
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Incuriosito dal rumore solevato dall'uscita del libro "Inchiesta su Gesu'" di Corrado Augias (ma quando mai Augias si e' occupato di temi cristologici?), ho deciso di regalare 17 euro (potevo tenerli...) al mio libraio di fiducia ed ho finito per perdere, oltre ai 17 euro, una decina di ore del mio tempo a cercare invano di capire dove "menasse" l'intervista condotta da Augias al noto biblista Mauro Pesce...! Nell'intera intervista, dove vengono affrontati i piu' svariati temi riguardanti Cristo e il primo Cristianesimo, vige perenne la preoccupazione (di entrambi) di produrre interessanti novita' e chiavi di lettura del personaggio di Cristo, senza tuttavia spingersi pericolosamente verso scomode ed evidenti verita'. Ne emerge un quadretto edulcorato con appena qualche vaga tinta politico sociale "osata" dall'intervistatore e raccolta dall'intervistato, tanto per accontentare appena un po' la sete di scoop che il Codice da Vinci sembra aver suscitato nel grande pubblico. Cristo ebreo, uomo e non Dio, ucciso e non risorto, capace di operare prodigi ma senza capire bene come: sembrano provocazioni terribili... che restano prudenzialmente a distanza dall'unica evidenza storica lampante che un ricercatore serio non puo' ignorare: Cristo non e' mai esistito se non nell'immaginario teosofico del grande mentitore (Paolo di Tarso) e dei grandi padri della chiesa dei primi secoli (da Giustino a Eusebio e via dicendo) che nel coniarne il mito hanno spogliato dai panni del re combattente il primogenito di Giuda il Golanite, per cucirgli addosso il posticcio telo di un "Soter" universale nato da un sincretismo aberrante nel quale vengono a confluire archetipi degli antichi culti misterici, modelli della cultura ellenistica e del pensiero platonico, prospettive escatologiche dell'universo ebraico e accomodamenti politici dell'età costantiniana. Il "botta e risposta", o "tira e molla" come dir si voglia, tra Augias e Pesce, guardandosi bene dall'intaccare minimamente la "certezza storica" di Giuseppe, Maria, Nazaret ecc., manda a letto i lettori insonni con una nuova consapevolezza acquisita e poggiata sul comodino: Gesu' di Nazaret c'e' ed e' sempre al suo posto (qualcuno si aspettava che Pesce lo negasse...?) ma forse e' un po' diverso da quel che si dice... Forse i vangeli qualche cantonata l'hanno presa... forse non sono proprio l'"oro colato" che da millenni il "pulpito" lascia scorrere sull'assemblea dei fedeli... forse Gesu' e' un po' piu' attento al mondo e alle sue ingiustizie sociali ... ma l'importante e' che c'e'.... Se lo shock e' forte Mondadori vende... e se vende non importa che madre chiesa si arrabbi, tanto poi le passera' (vedi http://chiesa.espresso.repubblica.it/dettaglio.jsp?id=102761 ), l'importante e' che lo shock non sia troppo forte. Percio', Mondadori, stai bene attenta a non pubblicare mai una ricerca (forse meno "accademica" ma piu' reale) come quella di Cascioli, di Donnini, del sottoscritto o di chiunque altri si sia messo in mente di "dirla tutta": raccomandazione inutile perche' Mondadori gia' se ne guarda bene... Giancarlo Tranfo
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Grazie al coraggio di un giovane editore come Giuseppe Verdi e delle sua AlterEgo edizioni, abbiamo la possibilità di acquistare in Italia e leggere nella nostra lingua un testo di estremo interesse. Gesù e Gesù propone al lettore un'analisi storico- testuale condotta con lucidità e introspezione attraverso la stretta comparazione tra la letteratura sacra (con particolare riferimento ai canoni neotestamentari) e le opere di Giuseppe Flavio, giungendo a tracciare un ritratto straordinariamente nitido del mondo ebraico degli ultimi anni del "secondo tempio", delle sue attese escatologiche, tensioni messianiche e aspettative politiche. Dal quadro rappresentato da Unterbink, per molti aspetti somigliante a quello della mia "Croce di Spine" emerge Giuda il Galileo, piuttosto che il suo primogenito, come controfigura storica del personaggio di Gesù di Nazareth. L'identificazione impone una ricollocazione cronologica degli eventi neotestamentari che, secondo l'Autore, sarebbero stati postdatati di almeno una decina d'anni per evitare illuminanti sovrapposizioni tra il "Figlio di Dio" e il terribile rivoluzionario di discendenza davidica. Al di là di tale conclusione, per quanto personalmente sia certo che le controfigure storiche di Gesù debbano essere individuate in Giovanni figlio di Giuda e Yeshua figlio di Panthera, non posso che dimostrare apprezzamento per la rigorosità metodologica e la profondità analitica che l'Autore ha dimostrato con questo suo lavoro, contribuendo ad arricchire quel panorama di studi che negli ultimi, analizzando i "sacri testi" e le attestazioni degli storici, sembra indicare, con sempre maggiore insistenza, nei componenti della turbolenta famiglia di discendenza asmonea, le fonti d'ispirazione del mito gesuano. Giancarlo Tranfo
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Intorno al 2000 Luigi Cascioli sferrò il suo terribile attacco alla Chiesa e al personaggio di Gesù di Nazareth con il suo famoso "libro denuncia" La Favola di Cristo- Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù. In Italia a quel tempo certi orientamenti di quella che possiamo definire come la "cristologia di frontiera" non erano ancora del tutto noti e, al di là delle pregevoli ricerche pubblicate da David Donnini, in pochi si erano pronunciati per l'individuazione della controfigura storica di Gesù in seno alla famiglia di Giuda il Galileo. A distanza di qualche anno da quando il citato libro di Luigi balzò alla ribalta delle cronache (anche ma non solo per via della denuncia a Don Righi per abuso della credulità popolare), questo secondo "siluro" arriva a segno con straordinaria precisione. Le intuizioni che avevano già preso corpo nella precedente opera vengono ora valorizzate da nuove argomentazioni di carattere storico ed esegetico, e si arricchiscono di nuovi ulteriori spunti volti soprattutto ad evidenziare la differenza sostanziale tra il messianismo esseno dell'"attesa" e la successiva degenerazione ideologica in teologia cristiana dell'avvento. Cristiani i primi e Cristicoli i secondi, con la pretesa, questi ultimi, di essere stati i primi e soli a testimoniare una "verità storica" che in realtà non è altro che la più grande impostura del mondo, confezionata ben dopo i tempi ai quali venne riferita. Le illustrazioni spiritose, la bibliografia irriverente (con l'inclusione delle Avventure di Pinocchio e dell'enciclopedia della grande cucina) e l'incredibile e pungente sagacia, contribuiscono a rendere la lettura di quest'opera particolarmente piacevole. Devo molto a questo instancabile "guerriero" dalla penna mordace che pur nella comunanza di vedute scrive in maniera completamente diversa da me (sicuramente meglio) e che nel suo libro ha ospitato la mia "lettera immaginaria a J. Ratzinger". Per me è un amico e un maestro al quale sono peraltro grato per aver onorato il mio libro La Croce di Spine con un'ottima prefazione. I libri di Luigi Cascioli possono essere ordinati in internet attraverso il suo sito: http://www.luigicascioli.eu/cascioli_italia/ Giancarlo Tranfo
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Nonostante lo sforzo di inquadrare storicamente il personaggio, Gesù Profeta Rivoluzionario non va oltre una visione moderata e appena anticonformista. Sembra quasi che l'Autore soffra terribilmente ad abbandonare certe visioni. Per questo motivo esita a separarsi dagli ancoraggi indotti dalla teologia cristiana e dall'immagine neotestamentaria di Gesù, lasciando naufragare nell'inconcludenza un lavoro che, alla luce delle premesse e dell'ottima preparazione che trapela dalle analisi condotte, avrebbe potuto portarlo molto più lontano dal "campanile" e molto più vicino alla storia e alla verità. Buona l'esegesi degli scritti evangelici, discreta l'introspezione storica e sociale della Palestina del I secolo, decisamente scarse le conclusioni. Nel complesso è un lavoro che aggiunge molto poco alla ricerca cristologica volta ad indagare la verità. Per esperienza personale mi permetto di dire a Pier Francesco Zarcone, semmai leggerà questa mia, che l'indagine storica sul personaggio di Gesù non lascia spazio a "mezze posizioni": o, in nome della verità, si subisce e si ripropone l'impatto devastante di una demolizione interiore o è meglio rinunciare a scrivere per non produrre intuizioni prive di sbocco e verità appena accennate. Giancarlo Tranfo.
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