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Yeshua

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LA CROCE DI SPINE

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CONCLUSIONI

 

Un personaggio come quello di Gesù di Nazareth, in quei luoghi e in quel tempo avrebbe avuto le stesse probabilità di sopravvivenza di un fiorellino in un deserto di roccia!

La sua missione sarebbe terminata sotto le pietre della furia popolare non appena avesse pronunciato in pubblico le prime parole di pace, distensione e conciliazione, soprattutto quando riferite all’oppressore romano.

Un personaggio del genere non avrebbe mai avuto alcun seguito presso le classi povere ma, eventualmente, soltanto presso i ricchi e la casta sacerdotale sadducea.

Gesù di Nazareth non sarebbe mai stato crocifisso dai romani che, casomai, lo avrebbero scortato imponendo al popolo l’ascolto delle sue parole e il suo esempio: quello di un povero che trova nel cielo l’unica possibile consolazione ai mali della terra, che accetta senza ribellione la condizione di sudditanza nei confronti dell’oppressore e dei suoi alleati, ai quali riconosce autorità perché voluta da Dio (11) e legittimazione ad esigere i tributi (12).

In un personaggio del genere il popolo ebraico non avrebbe mai riconosciuto il messia promesso da Dio, ma soltanto un impostore asservito alla causa del nemico romano e quindi un traditore da abbattere.

È incredibile come il mondo accademico, composto da schiere di studiosi e storici spesso di fama mondiale, non si renda conto (o non voglia farlo) di quanto sia storicamente improponibile il quadro rappresentato dai Vangeli ai quali, invece, ancora oggi viene accreditata storicità!