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Yeshua

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LA CROCE DI SPINE

BREVE NOTA SOSTITUTIVA DEL CAPITOLO "IL MESSIA RITROVATO"

 

Dopo lunghe riflessioni ho scelto di non pubblicare tra gli estratti questo capitolo (almeno per qualche tempo).

Lo scopo di queste pagine è quello di mettere in condizione il visitatore di valutare l'acquisto dell'opera in relazione al proprio personale interesse per la materia trattata, per la metodologia seguita, per i criteri espositivi prescelti.

Pubblicare in questa sede un capitolo di assoluta centralità come quello de "il messia ritrovato", oltre a risolversi in un torto nei confronti di chi ha sostenuto il pur modesto sforzo economico di acquistare il libro, lascerebbe il visitatore privo di quella visione completa che, soprattutto in relazione all'argomento trattato, può essere raggiunta soltanto seguendo l'intero percorso testuale dell'opera.

 

In questa breve nota mi limito, pertanto, ad annunciare il definitivo superamento di una delle più inflazionate osservazioni dei detrattori della linea storica di ricerca cristologica che ha individuato nel figlio promogenito di Giuda il Galileo colui al quale si ispirò l'antica coniazione del mito gesuano: l'assenza di documentazione sul personaggio di Giovanni di Gamala.

 

L'irrequieto discendente della famiglia Asmonea è infatti ben presente negli scritti di Giuseppe Flavio tra le smagliature testuali e le scorie narrative sopravvissute al bombardamento di falsificazioni perpetrate dalle "pie mani" ai danni delle opere di Giuseppe.
Riconoscerlo non è stato facile eppure  è là... chiamato col suo nome, ne è stata abbozzata la fisionomia, ne è stata accennata la fine.

Per non renderlo riconoscibile i falsari "ispirati" ne hanno mescolato l'identità a quella di altro Giovanni al quale sembra che Giuseppe si riferisca, senza considerare che, per ciò che viene detto, lo stesso non può avere assolutamente inteso riferirsi a detto ultimo personaggio.

Il capitolo in questione, presentando l'analisi critica di un passo mai adeguatamente valorizzato da studiosi ed esegeti delle opere dello storico ebreo, getta una nuova e sorprendente luce sulla preziosa testimonianza di un'identità fino ad ora soltanto intuita su basi congetturali ed indiziarie.

 

Giancarlo Tranfo